venerdì 4 gennaio 2008

Curare un'aiuola? cosa molto difficile !
















Che la burocrazia fosse alquanto dura e selettiva nelle procedure di adozione o affidamento temporaneo che riguardano i bambini senza famiglia, è prassi risaputa. Eppure, a Gallipoli, le contraddizioni sono sempre a portata di mano. E anche adottare un’aiuola diventa, a dir poco, un’impresa titanica: in pratica stò parlando della singolare vicenda della zona verde del piazzale della Fontana Greca, all’ombra del grattacielo, che da ormai due anni i nuovi gestori (la Tema srl) dell’omonima e prospiciente caffetteria cercano (invano) di “adottare”. Niente di più di quanto già espletato in questo periodo natalizio dalla sezione gallipolina della Fidapa che nell’ambito delle sue iniziative sociali ha, per l’appunto, adottato l’aiuola dello spartitraffico dell’incrocio semaforizzato tra via Lecce, corso Capo di Leuca e via Kennedy. E proprio dal sodalizio “rosa” era partito l’invito a far proliferare tali iniziative e quindi a promuovere nuove adozioni di spazi verdi abbandonati nella città di Gallipoli. Niente di nuovo per i gestori del bar Fontana Greca che già nel 2006, unitamente alla richiesta di autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico, presentarono una prima richiesta di affidamento dello spazio verde della piazzetta. E a queste se ne sono succedute altre quattro nell’anno appena trascorso, regolarmente protocollate in Comune (rispettivamente 22 gennaio con annesso progetto, 24 aprile, 28 giugno e 29 ottobre 2007). Richieste reiterate di adozione alle quali gli uffici competenti non hanno mai dato alcun seguito.La motivazione? Difficile dirlo. Di certo c’è invece la ragione per cui i gestori della caffetteria vorrebbero ottenere quell’aiuola in affidamento. Per renderla finalmente un luogo degno della sua vocazione naturalistica e decorativa. Per ripulirla da quei rifiuti che spesso e volentieri, complici le giornate ventose tipiche di Gallipoli, si annidano tra la folta vegetazione; per recintare l’intera area verde e impedire che continui ad essere utilizzata come ricettacolo per i rifiuti o come latrina, dal libero accesso, per i cani (e non solo per quelli randagi). Per garantire quei lavori di potatura e manutenzione che ad oggi, l’amministrazione pubblica, ha difficoltà evidenti a realizzare. Disagi che fanno il paio con il pessimo stato in cui si trova un tratto del basolato adiacente, danneggiato dal passaggio dei veicoli e mai riparato (e pericoloso anche per l’incolumità personale), e dalle “perdite” d’acqua della fontanina di pertinenza a causa di un evidente errore progettuale in origine.

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